PIPETTA

Carlo Dossi

(da "Opere", Trevis, Milano)

Fiaba raccontatami da un alpigiano.

Pipetta domanda tre grazie al Divib Maestro: la prima di un sacco in cui entri qualunque cosa a lui piaccia - la seconda di un violino, sonando il quale ballino tutti, la terza di uno schioppo che colga tutto ciò ch'ei miri.
Il Divin Maestro accorda le tre grazie al Pipetta.
Il Pipetta passa da un salumiere, ha fame, vede un salame e gli dice "và dentro"; e il salame è nel sacco. Incontra un curato cacciatore che, abbattuta una lepre, fa per pigliarla. Egli suona il violino e il curato si mette a ballare stracciandosi i panni in mezzo alle siepi. E il Pipetta raccoglie la lepre. - Un amico che soprarriva con un asino carico di pentolini di Biella lo prega di una sonata. Pieptta suona. Balla il padrone, balla l'asino e tutte le bielle vanno in frantumi. - Ma il Pipetta è condannato a morte. Chiede la grazia di fare prima una sonatina. Ballano i giudici, balla il boja, ballano gli spettatori ed egli fugge. Muore infine, in età avanzata. Il Paradiso non lo vuole, e l'Inferno gli chiude le porte. Torna di su, e chiede per solo favore a San Pietro di deporre in Paradiso il suo sacco. Accordato. E allora dice: ch'io vada nel sacco - ed ecco Pipetta in Paradiso.

TORNA ALLA HP