LEGGENDE

versione Italiana versione Inglese

ITALIANO

MARZO E IL PASTORE

Idelfonso Nieri

una mattina, là sul cominciare della primavera, un pastore uscì colle pecore e incontrò Marzo per la via.
Dice Marzo: - Buongiorno, pastore, dove le meni oggi le pecore a pascere?
- Eh Marzo, oggi vado al monte.
- Bravo pastore, fai bene; buon viaggio. - E fra sè disse: lascia fare a me, che oggi ti rosolo io!
E quel giorno al monte giù acqua a rovesci, un vero diluvio.
Il pastore però, che l'aveva squadrato ben bene in viso, e non gli era parso schietta farina, aveva fatto tutto all'incontrario. La sera nel tornare a casa rincontra Marzo. - E be', pastore com'è ita oggi?
- E' ita benone. Sono stato al piano; una bellissima giornata, un sole che scottava.
- Si, eh? Ci ho gusto (e intanto si morse un labbro). E domani dove vai?
- Domani torno al piano. Con quel bel tempo, matto sarei a mutare.
- Si? Bravo! addio.
E si partirono. Ma il pastore, invece di andare al piano, va al monte e Marzo giù acqua e vento e grandine al piano; un vero castigo di Dio. La sera trova il pastore:
- O pastore, buona sera; e oggi come t'è ita??
- Benone. Sai, sono andato al monte, e ci è stata una stagione d'incanto. Che cielo! Che sole!
- Proprio ne godo, bravo pastore; e domani dove vai?
- Eh, domani vado al piano; mi par di vedere certi nuvoloni su dietro l'alpe... Non mi voglio allontanare da casa.
- Fai bene, ti consiglierei anch'io.
Insomma, per farla corta, il pastore gli disse sempre all'incontrario e Marzo non ce la potè mai beccare. Siamo alla fin del mese. L'ultimo giorno disse Marzo al pastore: - E be', pastore, come va?
- Va bene; ormai è finito marzo, e sono a cavallo. Non c'è più paura, e posso cominciare a dormire fra due guanciali.
- Dici bene. E domani, dove vai?
- Domani anderò al piano, faccio più presto, e l'ho più comodo.
- Bravo ! addio.
Allora Marzo in fretta e furia va da Aprile, e gli racconta la cosa: - E ora avrei bisogno che tu mi prestassi almeno un giorno. - Aprile, senza farsi tanto pregare, gli presta un giorno.
Eccoti che viene la mattina dopo, e il pastore cava le pecore e cùcciolo cùcciolo, va la piano, come aveva detto, credendo oramai nell'essere aprile, che non ci fosse più da stare in pensieri di qualche bussata. Ma quando è là una cert'ora che tutto il branco di pecore era sparto per la prata, comincia un ventipiova da fare spavento, acqua a ciel rotto, vento e neve e grandine; una tempesta che il pastore ci ebbe a fare e a dire a riportar dentro le  pecore.
La sera Marzo va a trovare il pastore che era là nel canto del fuoco, senza parole e tutto malinconioso, e gli dice:
- O pastore, buona sera!
- Buona sera. Marzo
- Oggi com'è andata?
- Ah, Marzo mio, sta' zitto, per carità! Oggi è stata proprio nera. Peggio di così neanche a mezzo gennaio; le ha fatte tutte e sette: si sono scatenati per aria tutti i diavoli dell'inferno. Oggi solamente, ne ho avuto per tutto l'anno. Povere le mie pecore! povere le mi' pecore!
E per quello si dice che Marzo ha trentun giorni,
perché ne prese in prestito uno da Aprile.


Menù dell'Argomento: LEGGENDE

Inizio UnFrame

Inizio con Frames Home Scarica il testo

STAMPA ORA