L'azione più generosa
Filippo Pananti
Un buon uomo aveva tre figli, fra' quali
divise la sua eredità. Restava un diamante di raro prezzo, che il padre volle
che toccasse a quello dei tre fratelli, che nello spazio d'un anno avesse fatto
l'azione più generosa e più bella.
I tre fratelli partirono, e ritornarono al termine stabilito.
Il primogenito disse: "Durante la mia assenza uno straniero mi confidò
tutti i suoi averi; non v'era altra mallevadoria che la mia parola, ma io gli ho
tutto restituito con religiosa fede".
- "Tu hai fatto quel che dovevi fare, rispose il vecchio; vi sarebbe da
morir di vergogna avendo agito d'altra maniera, perché la buona fede, la
probità sono obbligo sacro; la tua azione non è che un atto di giustizia, ma
non è un'azione generosa".
Il secondogenito parlò così: "Io mi trovavo sulle rive d'un gonfio
torrente: un fanciullo vi cadde, ed era per affogare; io mi gettai nell'acqua, e
lo salvai a rischio della mia propria vita". -
"Questa, replicò il vecchio, si chiama umanità; non è una generosa
azione".
Il terzo figlio raccontò allora come gli accadde di vedere il suo mortal nemico
addormentato sull'orlo d'un precipizio, ove il minimo movimento lo faceva
indubbiamente perire, e che egli lo aveva svegliato prendendo le precauzioni
più convenevoli per liberarlo da quella pericolosa situazione. "O figlio
mio, esclamò il vecchio abbracciandolo, a te è dovuto il diamante".
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