ITALIANO

1000 DOMANDE : A SPASSO PER LA CITTA'

Oggi Aurora e Giovanni escono con mamma Anna per fare acquisti. Eccoli, tutti eleganti nei loro cappottini, mentre attendono l'arrivo dell'ascensore. La mamma intanto sta chiudendo la porta di casa a chiave.
"Mamma come funziona la serratura?"
"Io infilo la chiave nel buco della serratura che si chiama TOPPA. Girandola metto in movimento una sbarretta di ferro interna la quale va ad infilarsi nel foro che c'è nello stipite della porta. La porta così è ben chiusa. Quando torneremo a casa farò con la mano il movimento contrario a quello che ho fatto fin ora. La chiave,, girando, farà tornare indietro la sbarretta di ferro la quale uscirà dal foro dello stipite per cui la porta si potrà aprire. Ma ecco che è arrivato l'ascensore: entriamo e scendiamo".
"Come funziona l'ascensore?"
"Funziona con l'aiuto di un motore, di grosse corde o funi di sospensione e di un CONTRAPPESO. L'ascensore va su e giù in questa profonda buca chiamata POZZO o VANO. In alto, sopra all'ultimo piano della casa, c'è il motore. Quando premiamo il bottone per chiamare l'ascensore e per farlo salire o scendere il motore mette in movimento una lunga fune alla quale ad una estremità è attaccata la cabina dell'ascensore e all'altra il contrappeso. Voi stessi potreste provare a costruire un ascensore: prendete un pezzetto di spago e attaccate una scatolina ad una estremità ed un piccolo peso all'altra; sospendete  lo spago alla maniglia di una porta e fate scorrere la vostra scatolina, che sarà la cabina, e nella quale potrete sistemare soldatini o pupazzetti, in su e in giù. Vedrete che facendo salire il peso l'ascensore scenderà mentre se il peso scende l'ascensore salirà"

"Ma eccoci in strada. Ora dobbiamo attraversare. Andiamo là dove c'è la zebra".

"La zebra?"
"Si, si chiama proprio così il passaggio pedonale cioè le strisce bianche dipinte sul selciato. Ricordatevi sempre, quando dovete attraversare la strada, di farlo su queste righe oppure dove c'è un semaforo. E' molto più sicuro e le automobili sono obbligate a fermarsi e a lasciare passare i pedoni. Tuttavia poiché esistono alcuni... disattenti, quando si attraversa la strada bisogna essere sempre molto prudenti per non finire sotto un'automobile.".
"Mamma ci spieghi bene a cosa servono le luci del semaforo?"
"State bene attenti. Il semaforo ha tre diversi colori:
VERDE
GIALLO
ROSSO
e ciascun colore corrisponde ad una delle tre posizioni del vigile. Quando la luce è verde vuol dire che la via è libera e quindi si può attraversare. Se Se siamo in macchina o in bicicletta si può andare dritti, girare a destra o a sinistra. Se giriamo a sinistra però bisogna stare molto attenti a non andare contro chi sta venendo avanti dalla parte opposta. Quando il semaforo è verde per noi lo è anche per chi percorre la strada in senso contrario alla nostra. 
Quando la luce è gialla vuol dire: attenti, il semaforo sta per diventare rosso! Conviene allora fermarsi sul marciapiede per non rischiare di trovarsi in mezzo all'incrocio, fra le macchine che sfrecciano intorno, quando il semaforo chiude il via.
Quando infine la luce è rossa vuole dire: ALT! Guai a chi passa! Guai, perché se si tratta di un pedone, può finire sotto una macchina, mentre, se si tratta di un automobilista può provocare uno scontro".
"Perché in città ci sono tanti segnali stradali?"
"Per fare sapere agli automobilisti ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Voi sapete che, per il buon andamento di qualsiasi cosa, anche per i giochi, ci sono delle regole da osservare e seguire. Ciò avviene anche per il traffico per il quale, affinchè non diventi troppo caotico, sono state fissate delle norme. Come si fa a comunicare queste norme ai guidatori di automobili? Con i segnali stradali!"
"Perché non tutti i segnali hanno la stessa forma?"
"Per prima cosa, Aurora, sai dirmi di che forma sono i segnali che tu stessa hai osservato?"
"I segnali sono tondi..."
" I segnali tondi stanno di solito ad indicare i divieti. Ad esempio il divieto di sosta, il divieto di girare a destra o a sinistra, il divieto di transito e tanti altri ancora che con papà vi mostreremo mano a mano che li incontreremo durante le nostre gite. Quali altre forme può avere un cartello stradale?"
"A triangolo!"
"Giusto. Il segnale a forma di triangolo sta ad indicare che ci troviamo vicini a qualche cosa di pericoloso e che quindi bisogna guidare con molta prudenza. Può indicare un incrocio, una curva pericolosa, una strada scivolosa, e così via.
Infine ci sono i cartelli a forma quadrata o rettangolare. Questi segnali indicano un parcheggio, un ospedale, un meccanico, un distributore di benzina, eccetera."
"Andiamo a prendere la metropolitana?"
"Si ora scendiamo nel sottosuolo della città per mezzo della scala mobile"
"Come funziona la scala mobile?"
"Si muove grazie ad un motore azionato dall'elettricità. Questo motore fa girare una catena che mette in moto una ruota dentata. La ruota dentata trascina, durante il suo movimento, gli scalini della scala mobile attaccati l'una all'altro e ciascuno dei quali scorre su delle rotelline. Mano a mano che gli scalini arrivano in alto alla scala, o in basso se si tratta di una scala che serva a scendere, vanno ad infilarsi in una fessura e, sempre grazie al movimento della ruota dentata, tornano verso il basso o l'alto, a seconda dei casi, pronti a ricominciare il loro cammino"
"Perché nelle grandi città c'è la metropolitana?"
"Perché la metropolitana corre veloce nelle sue gallerie sotterranee e non deve fermarsi continuamente ai semafori ed agli incroci, come succede invece sulle strade in superficie. E' quindi il mezzo che meglio risolve i problemi del traffico nelle grandi città moderne":
"Allora la metropolitana è stata inventata da poco tempo?"
"Non proprio tanto poco. La metropolitana di Londra, la città che è la capitale dell'Inghilterra, ha più di cento anni".

"E il tram quando è stato inventato?"
"Anche il tram è piuttosto vecchiotto. I primi tram, tanti anni fa, erano trainati da cavalli. Solo in seguito comparvero i tram mossi dall'elettricità. Oggi i tram cono considerati un po' troppo ingombranti nel traffico della città e quindi, ad essi, si preferiscono gli autobus ed i filobus".
"Che differenza c'è tra un autobus ed un filobus?"
"Osservali attentamente: l'autobus è come un camion, o una grande automobile. Dove trova l'energia per andare avanti? Gliela da la nafta, un prodotto simile alla benzina, che fa avanzare un'automobile. Il filobus, invece, ha sul tetto due lunghe aste che lo collegano ai fili dell'elettricità. E' infatti l'energia elettrica che lo fa muovere".

"E' vero che in alcune città ci sono ancora le carrozze?"
"Ce n'è ancora qualcuna nelle nostre più belle e antiche città. Quando si va a visitare queste città è piacevole andare a spasso in carrozzella ed ammirare tutto quanto di bello ci sta intorno. Peccato che le automobili ed il fumo che emettono disturbi un po' che pian pianino, se ne va in carrozza. Non bisogna però credere che una volta, quando per le strade c'erano solo carrozze e pedoni, le cose andassero sempre bene. Tanto per cominciare le strade non
asfaltate erano polverose e spesso fangose e bisognava tirarsi indietro, al passaggio delle carrozze, per evitare gli schizzi di fango. Inoltre anche le carrozze, erano pericolose specie se un cavallo si spaventava e si metteva a correre senza che lo si potesse fermare. Per non parlare poi del rumore che dovevano provocare le ruote e gli zoccoli dei cavalli sulle strade lastricate con pietre!"
"E l'automobile, mamma, quando è stata inventata?"
"Per arrivare alle automobili che oggi vediamo circolare, ce n'è voluto di tempo! Il primo tentativo di costruire un'automobile a vapore risale a quasi duecento anni fa. Le prime automobili più che automobili sembravano delle carrozze  perché l'uomo fino ad allora era andato solo in carrozza. Del resto le automobili che usiamo oggi, quelle più normali e confortevoli, per viaggi comodi, portano il nome di una antica carrozza costruita qualche centinaio d'anni fa a Berlino che si chiama appunto..."
"...BERLINA!"
"Esatto, Giovanni. Sai allora dirmi il nome di qualche altro  tipo di automobile?"
"SPIDER"
"Anch'essa prende il nome di una  carrozza a cavalli che aveva ruote piuttosto grandi e corpo piuttosto piccolo, tanto da assomigliare ad un grosso ragno. "Spider" è infatti una parola inglese che significa proprio ragno. Conosci qualche altro tipo di automobile?"
"Il COUPE'!"
"Questa parola non ha alcun riferimento con le carrozze, ma, secondo la lingua francese, significa "tagliata". A questo tipo di automobile sembra infatti che abbiano tagliato una fetta, sul dietro, per renderla più aerodinamica"
"Aerodinamica? Che cosa vuol dire?"
"Vuol dire che sono costruite in maniera che, quando sono in corsa, l'aria scivoli facilmente intorno alla macchina per permettere di andare più veloci. Perché sapete, anche se noi non la vediamo, l'aria c'è e oppone una certa resistenza contro qualsiasi cosa che si muova. La provate anche voi, quando andate in bicicletta. Se  state su, dritti, l'aria vi investe in pieno e vi rallenta un po', mentre se vi chinate sul manubrio, riuscite ad andare più in fretta. Ma ora dobbiamo scendere. Siamo arrivati in centro. La metropolitana però continua il suo percorso verso la periferia".
"Che cosa è la periferia?"

"E' la zona della città più lontana dal centro e più vicina alla campagna che la circonda. Praticamente è tutto il contorno della città"
"Dove andiamo ora?"
"Entriamo in un grande magazzino".
"Perché questo negozio si chiama grande magazzino?"
"Questo è il nome che viene dato a questo tipo di grande negozio che spesso occupa un intero edificio e nel quale si vende di tutto: abiti, scarpe, giocattoli, profumi, mobili, elettrodomestici, tessuti, articoli per la casa e molte altre cose. Sono negozi molto comodi, perché, senza girare da un capo all'altro della città, vi si può trovare più o meno tutto quello che serve. Spesso, però, siamo attratti da una bella cosa esposta sul banco e la compriamo anche senza averne proprio bisogno".
"Perché per comprare le cose bisogna avere i soldi?"
"Perché ogni cosa che noi comperiamo è costata ore di lavoro e c'è voluto del materiale per fabbricarla.
Prendiamo come esempio questo maglioncino di lana e proviamo a pensare a tutto ciò che è successo prima che sia stato possibile esposto su questo banco di vendita. La lana una volta era..."
"...il pelo di una pecora"
"Esatto! La pecora ha dovuto essere allevata cioè è stata cresciuta. Poi è stata tosata cioè il pelo le è stato tagliato.
Il pelo tagliato è stato portato in una fabbrica per essere trasformato in un lungo filo che potesse essere lavorato fino a diventare in seguito un bel maglioncino. Naturalmente coloro che si sono occupati di tutte queste cose hanno voluto in cambio del denaro perché, a loro volta, ne hanno bisogno per comperare ciò che serve per vivere. Tra costoro ci sono gli operai esperti della fabbrica dove è stata portata la lana della pecora che è diventata poi morbido filo colorato e la magliaia o altri lavoranti di un'altra fabbrica che hanno trasformato il filo in maglioncino. Questa è tutta gente che ha dovuto essere pagata perché con i soldi devono comperare cibo e vestiario e fare anche fronte alle spese di scuola dei loro bambini. Avete capito? Dietro ad ogni cosa che vediamo nei negozi ci sono ore ed ore di lavoro e di fatica di molte persone".
"Il denaro è sempre esistito?"
"Sempre no, perché i primi uomini non ne avevano bisogno dato che non esisteva nulla da comperare. Ma non appena gli uomini si organizzarono un po' sentirono il bisogno di scambiarsi delle cose. Magari c'era qualcuno più abile di un altro nella pesca e riusciva a prendere più pesci mentre un altro era un bravo cacciatore e aveva quindi molte pelli di animali con cui coprirsi. Così agli inizi si ebbero degli SCAMBI, per utilizzare il termine esatto dei BARATTI, come fanno oggi i bambini con le figurine: ' Io ti dò tre pesci e tu, in cambio, mi dai una pelle'. Poi, un po' alla volta venne l'idea della moneta. Le prime monete non furono altro che sassolini, conchiglie, chiocciole, denti di animali. Pensate che esistono ancora, nel mondo delle tribù primitive che si servono di monete di questo tipo. In quasi tutti i paesi, invece, si è passati da centinaia d'anni alle monete di metallo e alla carta-moneta. Noi in Italia, per esempio, abbiamo monete di metallo da 1, 2, 5, 10, 20 centesimi di euro e 1 e 2 euro; e biglietti di carta o banconote da 5, 10, 50, 100 euro".
"Mamma, andiamo a vedere i giocattoli, adesso? A proposito chi costruisce i giocattoli?"
"Ci sono delle fabbriche anche per i giocattoli, come per ogni cosa"
"Allora ci sono dei papà che tutti i giorni, invece  di andare in ufficio come il nostro vanno a lavorare in una fabbrica di giocattoli?"
"Proprio così. In un certo senso, il nostro mondo potremmo immaginarlo come una grande macchina che funziona perché tante rotelline ed ingranaggi la mandano avanti: ogni uomo con il suo lavoro aziona una rotellina ed i lavori sono moltissimi, più o meno belli, più o meno importanti, più o meno faticosi, ma sempre utili a sé che agli altri".

 

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