ENCICLOPEDIA

DA CASALE UBERTINO (Casale Monferrato 1259 – 1320?). Fu tra i più strenui campioni della povertà francescana e tra i più accesi sostenitori delle idee degli "spirituali". La più importante delle sue opere è l’"Arbor vitae crucifixae Jesu", farraginosa ma grandiosa rappresentazione simbolica delle varie età della Chiesa.

D’ALBA MARCINO (fine secolo XV – inizio XVI). Pittore, subì l’influsso di V. Foppa, poi del Pinturicchio e di Luca Signorelli. Tra le sue opere: un trittico alla Certosa di Pavia; la pala (1498) della Pinacoteca di Torina; una pala del municipio di Alba (1501); la "Madonna" della Galleria capitolina a Roma.

D'AMBRA LUCIO (Renato Edoardo Manganella) 1880-1940, romano, fu scrittore vivace di novelle, di numerosi drammi e romanzi in cui ritrasse felicemente la moderna società: "Fantasie di mandorli in fiore", "Il miraggio", "La guardia del cielo". Felicissimo poi un suo libro, "False e vere", in cui ha romanzato episodi di grandi artisti

DA MILANO GIACOMO (seconda metà del secolo XIII). Francescano, lettore, del quale poco si sa; autore dello "Stimulus amoris", attribuito per secoli a San Bonaventura, uno dei più importanti scrittori religiosi del Medioevo.

D'ANNUNZIO GABRIELE, poeta, drammaturgo, romanziere, novelliere, nacque a Pescara nel 1863 e morì a Gardone nel 1938. L'opera sua, vasta e molteplice, ha tutta un'impronta sua personale, inconfondibile, e D'Annunzio è senza dubbio una delle più grandi figure della letteratura della Nuova Italia. L'opera sua principale è il libro delle "Laudi del cielo, della terra, del mare e degli Eroi". Fra le sue opere drammatiche rammenteremo "La figlia di Iorio" "Francesca da Rimini"; fra i romanzi "Il piacere e il trionfo della morte". A D'Annunzio l'attività letteraria non impedì di essere uomo d'azione e valoroso combattente della guerra 1915-18. La sua impresa più nota è la liberazione di Firenze

DAUDET ALFONSO 1840-1897, di Nimes in Provenza fu scrittore vivace e gentilmente umoristico. Nelle "Lettere dal mio molino" descrisse la sua natia Provenza; nel suo capolavoro "Tartarino di Tarascona" ritrasse il tipo dell'alpinista e cacciatore millantatore. Ma queste non sono le sole sue opere, che molte altre egli ne scrisse, e tutte di non comune bellezza. Alla letteratura per l'infanzia ha dato uno stupendo racconto, "La bella Nirvenese"

DA VARAGINE o DA VARAZZE JACOPO (1230 circa – 1298). Entrato nell’Ordine domenicano, fu provinciale per la Lombardia e vescovo di Genova. Ebbe fama di grande predicatore, ma la sua gloria maggiore è affidata a quella che è probabilmente la sua opera: la "Leggenda aurea", compilazione da fonti orali e scritte sulle vite dei senti.  

D’AZEGLIO MASSIMO Statista piemontese (Torino 1798 – 1866). Si dedicò sin da giovane alla pittura e frequentò i circoli intellettuali milanesi. Sposò la figlia di Alessandro Manzoni. Scrisse romanzi storici e patriottici, fra i quali: "Ettore Fieramosca", in cui si narrano le vicende della Disfida di Barletta; "Niccolò de’ Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni"; e "La Lega Lombarda". Si distinse nel mondo politico piemontese per la sua posizione monarchica e conservatrice. Partecipò alla prima guerra d’indipendenza. Venne chiamato al governo nel 1849, dopo la sconfitta di Novara, e ratificò la pace con gli Austriaci. Fedele alla tradizione laicista del liberalismo, fece approvare le leggi Siccardi contro i privilegi del clero. Tra le altre sue opere, per lo più d’interesse  politico, sono "Gli ultimi casi di Romagna", "Proposta di un programma per l’opinione nazionale italiana" e "Questioni urgenti". Ha lasciato quadri di buon livello artistico.

DE AMICIS EDMONDO  Scrittore (Oneglia, 1846 – Bordighera 1908). Prese parte alla terza guerra mondiale d’indipendenza come ufficiale di fanteria combattendo nel 1866 a Custonza.
Pubblicò il suo primo libro, "Vita militare" nel 1868; l’opera ebbe successo e il De Amicis acquistò larga notorietà. Lasciò quindi l’esercito per dedicarsi esclusivamente alla letteratura. Viaggiò molto raccogliendo in numerose opera le sue impressioni di viaggiatore. Stabilitosi a Torino, pubblicò nel 1886 "Cuore", famoso libro per ragazzi, il suo capolavoro. Tra le altre opere sono da ricordare: i due romanzi "La maestria degli operai" e  "Il romanza di un maestro "; "Gli amici "; "La carrozza di tutti"; "Sull’oceano"; le Novelle; le Memorie; e i saggi "Ritratti letterari " e "L’idioma gentile ".

DELEDDA GRAZIA nata a Nuoro nel 1875 morta il 15 agosto 1936 a Roma, ritrae nelle sue novelle e nei suoi romanzi gli usi, i sentimenti, le passioni del popolo sardo. Era la nostra più grande scrittrice, e a lei venne assegnato nel 1927 il premio Nobel per la letteratura. Tra i suoi romanzi i più degni di menzione sono "Elias Portolu" e "Marianna Sirca". La  grande scrittrice ha pure un bel libro di ricordi d'infanzia, "Il dono di Natale", che contiene leggende ed episodi di vita sarda.

DELLA VALLE FEDERICO Drammaturgo (Asti 1560 – Milano 1628). E’ autore delle più belle tragedie scritte prima dell’Alfieri; scoperte e rivalutate da Benedetto Croce, sono opere pervase da un profondo senso religioso e morale.

DE MARCHI EMILIO  nato a Milano nel 1851, morto nel 1901, fu scrittore di romanzi e novelle, di forma fresca e vivace, di sentimento profondo. Il più noto, e meritatamente, dei suoi libri è "Demetrio Pianelli"; ma un libro veramente prezioso per i ragazzi è "L'Età preziosa"

D’ENRICO ANTONIO, detto TANZIO DA VARALLO (Alagna Valsesia 1574 – 1635 circa). Pittore di educazione manieristica, fu influenzato dal Caravaggio e dal Borgianni. Le sue opere principali sono gli affreschi di alcune cappelle del Sacro Monte di Varallo e gli affreschi e la pala d’altare nella cappella dell’Angelo Custode di San Gaudenzio a Novara.

DIAZ ARMANDO duca della Vittoria 1861-1928, nacque a Napoli e si dette con entusiasmo alla carriera militare. Durante la guerra successe a Cadorna nel comando supremo dell'esercito italiano (8 Novembre 1917). E' il vincitore della battaglia del Piave (Giugno 1916) e di quella di Vittorio Veneto (Ottobre-Novembre 1918)

DICKENS CARLO 1812-1870 nato a Portsmouth in Inghilterra, fu un romanziere di grande attività e di alto valore. Nelle sue numerose opere è rispecchiata tutta la vita, nel suo eroico, nel suo comico, nel suo tragico; ma il mondo degli umili a quello a cui principalmente s'ispira la sua arte. Meritano di essere ricordati specialmente "Oliviero Twist", "Racconti di Natale" e "David Copperfield" che è il suo capolavoro.

DI GIACOMO SALVATORE 1860-1934 è il più grande poeta dialettale napoletano ed uno dei nostri migliori novellieri. Ma, oltre ad essere uno scrittore originale, è anche uno storico dotto, che sa nascondere la sua scienza e quindi riesce piacevole.
Nell'opera sua egli ritrae con forza e vivezza la vita di Napoli. Il suo capolavoro è il volume delle "Poesie", soavi e immaginose, piene di fantasia e di sentimento. Ecco qualcuna delle sue opere: "Pipa e Boccale", "Luci e ombre napoletane", "Novelle napoletane", "L'ignote"

DONIZETTI GAETANO Compositore di musica lirica (Bergamo 1797 – 1848). Tipico rappresentante del Romanticismo, del quale fu uno dei maggiori esponenti nel campo del melodramma, compose circa settanta opere, tra cui "Lucia di Lammermoor", "Elisir d’amore", "Don Pasquale". A Vienna fu nominato direttore dei concerti privati di Sua Maestà.

DOSSI CARLO (Zenevredo, Pavia, 1849 – Cardina, Como 1910). Il nome vero fu Carlo Alberto Pisani Dossi. La carriera diplomatica, nella quale si era indirizzato, non gli impedì di dedicarsi alle lettere, in cui riuscì eccellente, malgrado certi suoi atteggiamenti spirituali, certe sue bizzarrie linguistiche. Esordì nell’ambiente della Scapigliatura. Passato a Roma come redattore di un quotidiano, partecipò alla vita pubblica: divenne segretario particolare del Crispi durante i suoi due ministeri, e ministro plenipotenziario a Bogotà e ad Atene. Tra le opere più importanti: "Vita di Alberto Pisani", "La colonia felice", "La desinenza in A".

DOSTOJEVSKJI FEDOR 1821-1881 è stato uno dei più grandi scrittori della Russia che pure ne ha dei grandissimi. La sua vita fu infelice ed agitata, come forse quella di nessun altro scrittore. Deportato in Siberia, perché accusato di un delitto politico, ne ritornò e descrisse le sofferenze dei forzati nei suoi "Ricordi della casa dei morti". Seguirono altri romanzi e raccolte di novelle. dove sempre è l'impronta del genio. Ecco alcune delle sue opere, che sono dei capolavori tra i più grandi che penna di uomo abbia scritto: "Delitto e castigo", "I fratelli Karamazoff".

DUCHESSA D'ANDRIA Carafa Capecelatro Enrichetta ha tradotto molte opere dal russo e ha vari scritti sulla letteratura italiana

DUMAS ALESSANDRO nato nel 1824  a Parigi e morto nel 189, fu romanziere poeta e drammaturgo. L'opera sua più nota è la "Signora delle Camelie". Anche il padre suo, anch'egli di nome Alessandro (1803-1856), nato a Villers Cotterets in Piccardia, fu poeta , drammaturgo e romanziere. Le sue opere più famose sono "I tre moschettieri" e "il conte di Montecristo".

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