ITALIANO

STORIA DEL

Come tutta la Valle Padana, anche il Veneto, centinaia di migliaia di anni fa, era coperto dall’Adriatico.
Dall’azzurra distesa emergevano solo le montagne più alte.
Quando le acque si ritirarono, a poco a poco emerse la fertile pianura.
Primi ad abitare furono i popoli Euganei, di cui ben poco si sa; solo molto più tardi giunsero i Veneti, i Celti e i Reti.
Essi si allearono più tardi ai Romani e riuscirono insieme a respingere i Galli al di là delle Alpi.
Sotto l’Impero d’Augusto, le Tre Venezie formarono la Decima regione d’Italia (Venetia et Histria).
La via Postumia, la Gallica e la Decumana costituiscono uno dei documenti di quel pacifico periodo.
Quando la potenza dell’Impero Romano incominciò a decadere arrivarono i Barbari.
Fuggendo davanti a quell’onda selvaggia che pareva irrefrenabile, gli abitanti della pianura cercarono scampo nelle isolette della Laguna Veneta e così sorsero i primi nuclei di abitanti della città nuova, Vanezia.
Seguì l’invasione longobarda, che si estese a tutte e tre le Venezie.
Intanto, verso l’800, Venezia, costituì una salda Repubblica, iniziava la sua espansione commerciale e coloniale.
Poi ecco Carlo Magno, vincitore dei Longobardi e, verso il Mille, gli Imperatori tedeschi, che costituirono nel Veneto i Ducati.
I Duchi tiranneggiavano le popolazioni che, attraverso le conquiste del lavoro, poterono riacquistare fiducia in se stesse e nel proprio destino.
A mano a mano insorsero e scacciarono i dominatori dando origine ai liberi Comuni.
I più importanti furono quelli di Verona, Vicenza, Padova, Traviso, che poi, stretti nella famosa Lega Veronese, seppero imporsi all’imperatore tedesco Federico Barbarossa.
Il secolo XII segnò il punto più alto d’ascesa dei liberi Comuni e l’affermarsi delle Signorie degli Scaligeri di Verona, dei Carraresi di Padova, dei Da Camino di Treviso.
Ma a poco a poco Venezia s’impose, e tutte le terre dall’Adda all’Istria furono unite nella gloriosa Repubblica.


Per secoli e secoli, il leone di San Marco assicurò pace e prosperità a molte città.
Più tardi Venezia, divenuta potente sui mari e in Oriente, tentò d’impadronirsi anche del Trentino, ma venne sconfitta.
Nella Venezia Giulia, essa si trovò di fronte i Patriarchi e poi gli Imperatori d’Austria, e così la sua ulteriore espansione fu troncata.
Quando nel 1500 la Lega di Cambrai schierò contro Venezia quasi tutte le Nazioni d’Europa, le città venete si strinsero intorno alla Serenissima e respinsero gli stranieri al grido glorioso di "Italia e libertà".
Nel 1571, la flotta veneta, insieme con quella di Genova, si unì ad altre nazioni cristiane e sconfisse i Turchi e Lepanto, salvando l’Europa dall’invasione musulmana.
Ma tanta potenza e tanta gloria furono spente dal tradimento: nel 1797, col Trattato di Campoformio, Napoleone cedette Venezia all’Austria.
Infine nel 1815, col Congresso di Vienna, il Veneto veniva unito alla Lombardia, sempre sotto il dominio austriaco.
Ma ecco il Risorgimento, al quale i Veneti diedero un generoso contributo di sangue.
Quando nel 1848 Venezia insorse, tutte le città venete le si strinsero intorno, mandando i loro figli in difesa della città della laguna.
Nel 1859, col trattato di Villafranca, l’esercito vittorioso fu fermato sulle rive del Mincio e il Veneto fu sacrificato.
Solo nel 1866 Venezia fu libera e si unì al Regno d’Italia con un plebiscito: 674.426 voti favorevoli contro solo 69 contrari.
Nella prima guerra mondiale, il Veneto conobbe ancora l’angoscia dell’invasione tedesca fino al 1918.
La generosa regione fu baluardo d’avanguardia nella dura lotta contro gli Austriaci . Basterà ricordare la resistenza sul Piave, le battaglie sul Grappa e la lotta per riconquistare a palmo a palmo il suolo sacro della Patria.
Nell’ultima guerra, dal 1940 al ’45 i bombardamenti aerei devastarono le belle città venete, ma la ripresa fu rapida.

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