MAGNASCO
ALESSANDRO, detto IL LISSANDRINO ( Genova
1667 – 1749).
Pittore, dipinse scene di vita popolare, soldati, cortigiani, cantastorie,
alchimisti, saltimbanchi e monaci, sempre con una impetuosa fantasia cromatica.
Continuando la tradizione si S. Rosa e influenzato dal mondo picaresco di Callot,
creò paesaggi selvaggi e sinistri. La sua arte sembra esprimere il fervore
fantastico della Controriforma, e rappresenta gli uomini come vittime di un
mondo tormentato e sconvolto. Il suo stile mostra la transizione del servo
classicismo barocco al fantastico e vivace rococò.
Subì l’influsso del Morazzone, del Tintoretto e di Jacopo Bassano.
MANZONI ALESSANDRO Poeta e romanziere (Milano 7 marzo 1785 – 22 maggio 1873). Studiò presso i Padri Somaschi. Dopo un breve periodo trascorso a Parigi, tornò a Milano sposò Enrichetta Blondel. Per effetto di questo matrimonio si maturò nel Manzoni una profonda crisi spirituale che ebbe come conseguenza la sua conversione alla Chiesa cattolica. Nel 1837 sposò in seconde nozze Tersa Borri. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine, sul Lago Maggiore. La sua opera più importante, capolavoro riconosciuto della letteratura italiana, è "I Promessi Sposi", romanzo pervaso da un profondo senso religioso in cui i personaggi sono disegnati con esattezza di rilievi storico – psicologici. Quest’opera ha esercitato una decisiva influenza sullo sviluppo del romanzo italiano nel periodo successivo. Tra le opere in versi si ricordano i Sonetti, le Odi e gli Inni Sacri (in cui è la famosissima ode "Il cinque maggio"). Scrisse anche due tragedie: "Il Conte di Carmagnola" e "Adelchi". Fra le opere minori si ricordano ancora "Sentir messa", sulle questioni della lingua, e "Storia della colonna infame", opera storica sulla peste del 1630.
MARAGLIANO
ANTON MARIA (Genova
1644 – 1671). Scultore in legno e intagliatore,
allievo prima dell’Arata e poi di Giovanni della Torre, lavorò nelle loro
botteghe all’intaglio di statuine da presepe. Successivamente passò a
soggetti più complessi, casse per processioni e gruppi policromi per altari,
secondo la tradizione artistica genovese della seconda metà del 1600. la sua
arte risente dell’influsso del Puget e di Filippo Parodi. Eseguì anche
sculture in legno, per famiglie nobili, di spiccato gusto rococò.
MARAGLIANO
EDOARDO (Genova 1849 – 1940). Medico, ha legato il suo nome
soprattutto allo studio della tubercolosi ed alla ricerca dei mezzi più
efficaci per evitarla; tra l’altro preparò un vaccino immunizzatore per
combattere il dilagare della grave malattia allora molto diffusa. Fu docente di
clinica medica all’università di Genova, considerato come uno dei maggiori
clinici del suo tempo. Ha lasciato molti trattati e saggi di rilevante
importanza fra cui: "Lezioni di clinica medica", "La
sieroterapia nella tubercolosi", "Sul trattamento della tisi
polmonare con la linfa Koch".
MARTINI LUIGI (Sustinente, Mantova, 1803 – Mantova 1877) Sacerdote, fu rettore del seminario di Mantova e abate ordinario della Basilica Palatina di Santo Barbara. E’ noto soprattutto per aver scritto "Il confortatorio di Mantova negli anni 1851, ’52, e ‘55", commovente documento delle ultime ore dei martiri di Belfiore.
MANZU’ GIACOMO pseudonimo di GIACOMO MANZONI. Scultore nato a Bergamo nel 1908. Continuatore dell’impressionismo plastico (tipico esponente ne fu Medardo Rosso), tratta soggetti per lo più religiosi. Ha eseguito il ritratto di Giovanni XXIII. Tra le sue opere si ricorda una porta per la Basilica di San Pietro a Roma.
MAZZINI
GIUSEPPE Patriota
e uomo politico, nacque a Genova nel 1805 da Giacomo e Maria Drago. Educato
dalla madre ai più nobili sentimenti d’amor patrio, il giovane Mazzini, ricco
di sensibilità, crebbe aspirando ad una Italia libera e indipendente.
Laureatosi in legge nell’università di Genova, collaborò a giornali e
riviste fondandone in seguito parecchi egli stesso.
Entrò nella Carboneria nel 1827 e fu arrestato nel novembre del 1830.
Posto in libertà l’anno successivo, scelse l’esilio di Marsiglia dove nel
1832 fondò la "Giovane Italia". Trasferitosi quindi a Ginevra vi
preparò un attentato a Carlo Alberto e una spedizione armata in Savoia,
entrambi andati a vuoto. Fondò quindi la "Giovane Europa".
Espulso anche dalla Svizzera andò a Londra prima e a Parigi poi. Tornato in
Italia nel 1849, a Roma fu eletto triumviro con A. Saffi e C. Armellini. Caduta
la Repubblica Romana, Mazzini dovette tornare in esilio.
Preparò nuovi tentativi rivoluzionari, tutti però destinati a fallire. Nel
1859 tornò in Italia per convincere Vittorio Emanuele II a mandare Garibaldi in
Sicilia. Venne arrestato nel 1870 a Palermo mentre preparava l’ennesimo
tentativo insurrezionale. Liberato per amnistia, dopo l’annessione di Roma al
Regno d’Italia, ripartì per il suo esilio. Tornato in Italia
clandestinamente, morì a Pisa il 10 marzo 1872.
MERISI MICHELANGELO detto il CARAVAGGIO. Pittore, nato a Caravaggio nel 1573 e morto a Porto Ercole nel 1610. Dopo essere stato discepolo di S. Peterzano a Milano, andò a Roma dove lavorò presso il Cavaliere d’Arpino. Tra le sue opere, per lo più di argomento religioso e di piccole dimensioni, si ricordano il "Riposo nella fuga in Egitto", il "Bacco", alcune nature morte e diverse pale per chiese. Nelle sue opere maggiori ("Le sette opere di misericordia", a Napoli "Il seppellimento di Santa Lucia", a Siracusa; "L’adorazione dei pastori", a Messina) la reazione alle falsità e ipocrisie del tempo, tipica del Caravaggio, è ottenuta mediante l’uso di violenti chiaroscuri e la realistica e talvolta drammatica scelta di soggetti da trattare. Il Caravaggio è tra i più grandi pittori italiani.
MONTEVERDI CLAUDIO Compositore
cremonese (1567 – 1643), è considerato il fondatore del melodramma. La sua
musica segna il ponte di passaggio tra la polifonia vocale – strumentale e lo
stile monodico. Oltre che messe, salmi e madrigali, compose opere teatrali
famose, tra cui "Orfeo" e "Arianna".