Lo stupendo lago di Carezza è celebre per la ricchezza di
colori che assume nelle varie ore del giorno e nelle diverse stagioni. Un'antica
leggenda pretende di spiegare l'origine del fenomeno ricorrendo ad una storia
suggestiva e delicata.
Al tempo dei tempi, nel lago di Carezza viveva una bellissima ondina, che
talvolta si sedeva sulla riva a cantare pettinandosi i lunghi capelli biondi e
inanellati.
Ma appena qualcuno turbava la solitudine del luogo, la bella ninfa si tuffava
nelle onde scomparendo rapidamente. Sul Latemar, il monte che si rispecchia
nelle acque del lago, tutto coperto d'un gran bosco dalla cima alle falde,
viveva uno stregone, che s'innamorò della ninfa e decise di rapirla per farne
sua sposa.
Ma invano usò tutti gli stratagemmi per avvicinarla, invano ricorse alle sue
arti magiche: nulla sembrava turbare la bella ninfa.
Allora, disperato, consultò una strega che abitava sul vicino Catinaccio:
- T'insegno io - gli disse quella - fabbrica un arcobaleno, che unisce il lago
alla vetta del Latemar. Vedrai che l'ondina incuriosita uscirà dalle acque: non
ha mai visto l'arcobaleno. Tu, travestito da mercante, riempi il tuo sacco di
ricchi gioielli da offrirle e vedrai che riuscirai a trascinarla nel tuo bosco
da dove è difficile fuggire.
Lo stregone fece quanto gli era stato consigliato.
Il giorno dopo, un magnifico arcobaleno, smagliante di sette colori, splendeva
nel cielo terso e sereno ed univa come un ponte di luce la montagna al lago
scintillante.
Subito l'ondina uscì per ammirarlo.
Allora lo stregone, dimenticando di travestirsi da mercante, si precipitò verso
la bella creatura per afferrarla.
Ma svelta l'ondina s'immerse nella profondità del lago, mentre risuonava la
risata beffarda della strega che aveva seguito la scena.
Furente, il mago malvagio, per sfogare la sua ira, afferrò l'arcobaleno e lo
frantumò, I pezzi luminosi caddero nel lago e, dice la leggenda, trasmisero
alle acque quei riflessi meravigliosi, quegli straordinari colori che ancor oggi
suscitano la meraviglia dei turisti.
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