Molti secoli fa viveva, presso Terni, un orribile mostro.
Nessuno più poteva viaggiare sicuro perché esso aggrediva tutti i viandanti e,
talvolta, spinto dalla fame, giungeva fino alle porte della città dove gli
abitanti dovevano vivere asserragliati.
Invano il Consiglio degli Anziani aveva chiesto ai più forti guerrieri di
combattere il mostro: tutti, con varie scuse, avevano rifiutato.
Finalmente si fece avanti un giovane della famiglia dei Cittadini.
- io affronterò il drago - dichiaro.
Solo, intrepido, il campione uscì dalla città. La folla si accalcò sulle mura
per seguire ansiosa il combattimento.
Nascosto fra le canne, nel cuore della palude, il drago sembrava sonnecchiare.
Ma appena il cavaliere s'avvicinò, gli balzò contro con impeto tanto
improvviso che il giovane rischiò d'essere travolto.
Un urlo di raccapriccio e di disperazione si levò dalla folla. Ma il cavaliere
non si scompose: balzando agilmente a destra e a sinistra per evitare gli
attacchi, roteò fulmineamente la spada e colpì più volte il drago.
I colpi di spada sembravano punture di spillo contro la forza brutale del
mostro. Ma l'imprevisto venne in soccorso del cavaliere.
Le nubi si squarciarono e un raggio di sole colpì la lucida corazza del giovane
guerriero: l'armatura rifletté il sole come uno specchio e abbacinò per un
momento il mostro. Quell'istante bastò. Pronto, il giovane si slanciò e
trafisse la gola del drago, l'unico suo punto vulnerabile. Con un urlo
selvaggio, il bestione si abbatté.
Incredula, pazza di gioia, la folla traboccò dalle porte e portò in
trionfo il suo liberatore. terne era salva.
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